C’era una volta una popolazione di esseri-speciali.

Oltre al corpo, così come vediamo il nostro, avevano una dimensione sottile, oseremmo dire spirituale, ma forse sottile è la parola che più si addice a questa storia.
Una dimensione sottile – dicevamo – che compenetrava ogni cosa. Oltre al reale-fisico c’era questa specie di dimensione altra, non visibile, ma percepibile da coloro che erano in grado di sentirla. Che erano poi praticamente tutti loro!

Ebbene questi esseri-speciali avevano, oltre questa dimensione ulteriore, che comunque gli apparteneva, una grande capacità: quella di creare…
Già. Proprio creare dal nulla. Dare forma a cose nuove e mai viste prima. E siccome questi esseri-speciali vivevano – di fatto – sia nella dimensione visibile che quella non visibile, quando creavano potevano creare sia cose nel mondo tridimensionale, come noi, sia cose in quello sottile. E le cose in quest’altra dimensione avevano – come dire – una vita propria. Tutti loro erano ben consapevoli di questo fatto. Riuscivano infatti a gestire sia le produzioni di questo mondo, che le loro creazioni nel mondo sottile. E lo facevano con l’intento, l’arte magica che veniva tramandata di generazione in generazione.

La cosa buffa – dobbiamo qui ricordare – è che le cose che avevano creato, quelle nel mondo sottile, intendiamo, continuavano a vivere di vita propria, non foss’altro che per… sopravvivere!  Eh, già. Anche queste creazioni, ormai autonome, desideravano essere. Vivere, appunto. Anche se sempre regolate e gestite dall’intento del proprio creatore.
Facciamo un esempio. A quel tempo gli esseri-speciali che si riunivano in coppia, lui e lei, producevano un terzo essere sottile, dal nome molto poco fantasioso: la coppia. Così come una famiglia, composta da papà, mamma e figlioletto, producevano un quarto essere sottile, che guarda caso si chiamava proprio la famiglia, e così via sino a organizzazioni più grandi e complesse; sino cioè a quelle costituite da centinaia o migliaia di esseri-speciali. E queste creazioni multiple diventavano nel tempo sempre più grandi e potenti.

Poi successe un fatto – non si sa bene come e perché – ma questi esseri-speciali, che per certi versi potevano confondersi con noi, tanto erano simili a noi, persero la memoria della loro dimensione ulteriore. Persero cioè la sensibilità del loro oltre.
E si confusero con noi. Sì. Si resero proprio indistinguibili da noi.

Ma le creazioni nel mondo sottile continuarono a vivere, mi chiederete voi?
Chissà? La storia non ce lo dice…

[liberamente ispirato a IGI Partners]


Crediti foto: www.liquidarea.com

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C’era una volta …
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